! Erano passati almeno vent’anni che non tornava a Canosa per la vigilia di Pasqua, ma Peppino non aveva dimenticato che la mattina del sabato santo la processione della Desolata attraversa le vie principali della città. E, come a un richiamo irresistibile, la città risponde coralmente a quella che non è solo una popolare manifestazione di fede, com’è la processione della sera precedente, quella dei Misteri, una delle tante (tutte bellissime e ciascuna con le sue peculiarità) che si svolgono un po’ in tutti i paesi del meridione e della Puglia in particolare.
Quella della Desolata, infatti, non è solo una processione, ma soprattutto uno spettacolo di fede popolare realizzato da una efficientissima macchina organizzativa che si muove secondo una regìa precisa ed immutabile, per mettere in scena una vera e propria rappresentazione teatrale all’aperto.
Vero protagonista e carta vincente dell’evento non è tanto la sacra immagine che sfila per la città di san Sabino, quanto il coro che la segue.
! Dopo che Peppino aveva lasciato Canosa per costruire altrove la sua vita, il suo nuovo orizzonte spaziava dalle parti di Düsseldorf, dove l’abbondanza delle acque del Reno aveva annichilito il ricordo del corso stentato e a tratti invisibile dell’Ofanto; le bionde chiome di un’avvenente valchiria gli avevano invece fatto dimenticare i lunghi riccioli neri di Maria Fonte.
Peppino aveva promesso a Ulrike che prima o poi gliel’avrebbe fatta vedere la processione della Desolata; più di qualche volta gliene aveva parlato, magnificandola.
Quell’anno la Pasqua cadeva particolarmente alta e una primavera già più che tiepida non concedeva alcuna scusa per ulteriori rimandi: perci sarebbero finalmente scesi in Italia, per una lunga vacanza itinerante, con tappa obbligata a Canosa per la ricorrenza del sabato santo.
Nota dell’Autore: Fin tanto che scrivevo, la mia mente di tanto in tanto cominciava a vagare fra mille ricordi, e si accaniva nella ricerca del commento finale che, con la massima sintesi possibile, sapesse fotografare il mio stato d’animo.
http://www.romolo.chiancone.eu/doc/stava-maria-dolente-by-romolo-chiancone.pdf
Un particolare ringraziamento a Rossella Inguscio che mi ha concesso l’uso delle sue foto per illustrare questo racconto.
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