Nel Medioevo ci si poteva imbattere in tantissime tavole appartenenti al genere della “Croce dipinta”: si trattava di tavole sagomate a forma di croce, sulle quali veniva dipinta (oltre ovviamente alla croce stessa) la figura di Cristo. Ce ne sono ancora moltissime, soprattutto in Toscana: molte sono nei musei, ma tante ancor a si conservano nelle chiese. Questo dipinto di Giunta Pisano, il crocifisso detto “di San Ranierino”, è uno dei migliori esempi in Italia di “Christus patiens”, ovvero “Cristo sofferente”, una delle due tipologie di Cristo (l’altra, quella più antica, è il “Christus triumphans” ovvero il “Cristo trionfante”). “Patiens”, cioè sofferente, perché il Cristo è raffigurato mentre sta per esalare l’ultimo respiro.
Giunta Pisano, pittore originario di Pisa, si rifaceva alla pittura bizantina e ci propone infatti una figura piuttosto schematica, quasi astratta: i muscoli pettorali e addominali sono rigidamente segnati quasi fossero forme geometriche, il corpo si inarca un po’ irrealisticamente verso la nostra sinistra, il perizoma descrive anch’esso pieghe rigide e poco verosimili. Tuttavia la novità introdotta probabilmente da Giunta Pisano (ma non siamo certi che sia stato lui: di certo, fu tra i primi e tra i più innovativi) sta proprio nell’esasperazione della sofferenza di Cristo, che si allontanava di molto dalle compassate, solenni e ieratiche iconografie tipiche della tradizione bizantina. Anche la tensione che fa inarcare il corpo di Cristo, seppur non realistica, era sconosciuta alla pittura precedente e accentua la riflessione sulla sofferenza di Gesù. Questa croce, che risale al 1250 circa, è conservata a Pisa al Museo Nazionale di San Matteo.
(Fonte https://www.finestresullarte.info)
Scheda Tecnica
Autore: Giunta Pisano
Data: 1240-1250 circa
Tecnica: tempera e oro su tavola
Dimensioni: 185×135 cm
Ubicazione: Museo Nazionale di San Matteo Pisa
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