I Canti Popolari nella Settimana Santa in Puglia: tra pietà popolare e tradizioni (Sesta Parte)

Tutto è terribilmente chiaro a chi assiste al dramma della Passione, tanto che in un altro canto di Ischitella, l’ Orologio della passione, è possibile segnare, ora per ora, il susseguirsi degli eventi, no alla sepoltura, avvenuta ventiquattr’ore dall’ultima cena:

Gesù a ‘n ora de notte steve facenne la cena!

[…]

A li doje ore, lave i pide a li Discipeli.

A li tre ore, steve predicanne.

A li quatt’ore cantavene.

A li cing’ore, ‘n angele jè sciùte de l’Eterne Patre.

[…]

A li sett’ore arrive ‘na turba feroce.

A li ott’ore, avè ‘nu scka e spietate. […]

A li vintiquatt’ore inte a la tomba fu calate.

(Gesù alla prima ora della notte faceva una cena, / alla seconda ora lava i piedi ai discepoli, / alla terza predica, / alla quarta cantavano, / alla quinta un angelo è inviato dall’eterno Padre, / alla settima arriva una folla feroce, / all’ottava ricevette uno schia o spietato) [10].

Il fedele è calato a tal punto nel dramma rappresentato, che gli è possibile, nel canto, rivolgersi ai personaggi principali: Gesù e sua madre. Le fanciulle della Murgia così, ad esempio, si rivolgevano a Gesù, pregandolo di ritornare dalla sua Madre Addolorata e cercandolo con lei nelle campagne:

Mio Signore, a do stau?

La mamma to te va cercanne,

Tùerne nfrètte nfrètte, Da ci pe làgreme se strazie.

(Mio Signore, dove sei? / Tua madre ti sta cercando, /  torna in fretta / da chi si strugge per le lacrime!) [11]

Finalmente, dopo tanto peregrinare, Maria incontra il Figlio, a lei dunque si rivolgono le fanciulle, duciose nella sua misericordia materna:

O Madre dolce e care,

O Vergine Maria,

U gghie tue trovaste,

Ca steve in agonie,

Perdùeneme le peccate,

Tu sole u pote fa, Ca si madre Addolorate, e vu salve le gghie tue. (O Madre dolce e cara, / o Vergine Maria, / trovasti il tuo Figlio / in agonia, / perdonami i peccati, / tu solo puoi farlo, / perché sei Madre Addolorata, / e vuoi che i tuoi gli si salvino) [12].

È chiaro che tutta la gamma emotiva espressa nel canto sia dettata dal cuore tra tto della Madre Addolorata, dallo sdegno per il tradimento di Giuda no alla tenerezza per il Figlio immolato, così intensa e concreta da giungere al desiderio di porgergli ancora il seno per calmare la sua sete.

(Fonte http://new.psallite.net/– Autore Don Sergio Biancofiore)

(Foto Luigi Barbarossa)

 

Note

[10]     REMIGIO DE CRISTOFARO, Ischitella. I canti del popolo, op. cit., p. 191.

[11]     F. DI PALO, Stabat Mater, op. cit., p.78.

[12]     Ibidem.

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