Via libera della VI Commissione per la Settimana Santa patrimonio immateriale della Regione

Si è acceso il primo semaforo verde per la proposta di legge regionale per fare della Settimana Santa pugliese patrimonio immateriale della Regione.

La VI commissione consiliare, infatti, presieduta dal presidente Domenico Santorsola, ha approvato a maggioranza (con la sola astensione del M5S), la proposta di legge presentata dal consigliere regionale Gianni Liviano (primo firmatario) e sottoscritta da Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Domenico Damascelli, Francesca Franzoso, Giandiego Gatta, Nino Marmo, Ruggiero Mennea, Donato Pentassuglia e Sabino Zinni.

Sei sono gli articoli che puntano a far sì che la Regione Puglia, sulla base della programmazione pluriennale, conceda annualmente contributi in favore di quanti iscritti all’Albo regionale per la promozione in Italia e all’estero degli eventi, per attività di studio e attività culturali, anche fuori dai confini regionali, legate ai riti della Settimana Santa; per percorsi di formazione e approfondimento delle origini della ritualità nonché per la realizzazione di cd, dvd, app e altro materiale multimediale contenenti notizie utili a quanti intendono assistere allo svolgimento degli eventi stessi.

«Si tratta di una proposta di legge che punta a valorizzare l’immenso patrimonio artistico, culturale e religioso che caratterizza le Settimane Sante pugliesi e che vede in quella di Taranto, con il pellegrinaggio dei perdoni e con le due vie crucis del Giovedì e del Venerdì santo, una delle espressioni più alte della pìetas religiosa», spiega Liviano. «Di qui l’idea di una proposta di legge che rendesse le Settimane sante patrimonio immateriale della Regione Puglia in modo da mettere in campo interventi che le tutelino e le valorizzino ancora di più. Oltre ai riti tarantini, la Puglia offre una nutrita serie di manifestazioni e processioni come la “Passione vivente” (Altamura, Conversano); vere opere teatrali recitate in costume nelle strade del paese o nelle campagne, specie nelle suggestive gravine (come a Ginosa). Poi ci sono le “Processioni” della Sacra Spina (Andria); dell’Addolorata, che oltre che a Taranto si tiene anche a Bisceglie e Bitonto; della Desolata (Canosa, Gallipoli); dei Misteri (Taranto ma anche Molfetta, Ruvo di Puglia, Valenzano); del Santo Legno (Conversano); di Cristo Morto (Montesantangelo, Botrugno); degli Otto Santi (Ruvo di Puglia); della Pietà (Molfetta).

Protagoniste di queste feste religiose popolari, autentico patrimonio immateriale della Regione Puglia, sono le Confraternite, associazioni laicali di cittadini, di ogni ceto, che vestono abiti di rito con cappucci, cappelli, camice, scapolare e mazzette di colori talvolta differenti, per portare in giro le statue, per pregare, fare penitenza e celebrare la loro fede. Con loro, pur nel buio della notte in cui in genere si svolgono questi riti, la Puglia esplode nei suoi colori più belli. Allora perché non valorizzarle e farle conoscere ancora di più?».

I prossimi passaggi ora sono la discussione in IV commissione consiliare (Commercio, Artigianato, Turismo) per il definitivo via libera e il successivo incardinamento in Consiglio regionale per la definitiva approvazione, per una valorizzazione dei Riti della Settimana Santa in Puglia, come nelle fotografie di Costatino Sardaro nella Tradizionale e Processione a Canosa di Puglia.

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