Fin dall’antichità, i fiori sono stati ampiamente usati nelle celebrazioni rituali. È stato così per le civiltà mediterranee pre-cristiane, come il mondo egizio, quello cretese e quello greco-romano, proseguendo nei secoli successivi, quando con il Medioevo l’uso dei fiori si è trasformato andando di pari passo con un’attenzione particolare alla comprensione delle valenze mediche e terapeutiche degli antichi Herbari, condizione indispensabile per comprendere come le accezioni “salvifiche” di alcuni fiori si siano trasferite sulla Madonna che nella nostra città si venera come Protettrice della Città di Canosa di Puglia per invocare la liberazione dai mali, nel tempo di Coronavirus.
I fiori simbolo di Maria tra arte e mistica aiuta a ripercorrere la storia dell’importanza dei fiori nel corso dei millenni e il loro affiancamento alle immagini sacre, soprattutto a quelle di Cristo e di sua Madre.
In uno dei suoi sermoni mariani più conosciuti, Bernardo di Chiaravalle parlava così della Vergine: “O Maria, il santissimo grembo tuo e il giardino di delizie dal quale noi cogliamo con grande gioia il fiore, che per tutto il mondo diffonde una moltitudine di dolcezze. Tu sei l’hortus conclusus, o Madre di Dio, nel quale mai entrò peccato”.
Nell’anno 2019, una bellissima iniziativa intrapresa da tutti i fiorai della città, per la devozione alla Madonna delle Primizie, hanno realizzato tramite l’Icona bizantina del sec. XII, delle bellissime composizioni floreali, per un affidamento e protezione che dal suo altare dove è venerata nella Basilica ConCattedrale San Sabino, che è Protettrice della Città di Canosa di Puglia per invocare la liberazione dai mali, nel tempo di Coronavirus.
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.