Con il Mercoledì delle Ceneri, anche quest’anno inizia il tempo della Quaresima. Chiediamoci subito: quali sono gli atteggia-menti interiori per fare una buona e santa Quaresima, soprattutto che sia fruttuosa per la nostra vita di fede e, per conseguenza, per la nostra vita di Chiesa? lo direi che gli atteggiamenti più giusti ce li indica proprio la parola di Dio che ascoltiamo nel giorno delle Ceneri e che poi ci accompagna giorno per giorno, soprattutto le domeniche. La spiritualità cristiana, come ben sappiamo, ci presenta la Quaresima come un tempo nel quale c’è da mettere in campo una seria re-visione della nostra vita, chiedendoci se è fedele al Vangelo, se lo incarna in maniera vera e credibile.
Mi soffermo in modo particolare sul brano evangelico, che si legge, appunto, nel giorno delle Ceneri, tratto dal Discorso della Montagna, lasciatoci dall’Evangelista Matteo. Lì Gesù ci porta con parole chiare e forti, senza metafore e senza giri di parole, al cuore della nostra vita di fede, e ci invita a porci in maniera coraggiosa una domanda fondamentale che potremmo così indicare: “Com’è la mia vita cristiana? È vera o è falsa? È solo apparenza, o parte e raggiunge in maniera piena il mio cuore7′. E ancora: “È solida e consistente oppure superficiale, solo esteriore e approssimativa?”.
Non sono domande da poco e soprattutto non possiamo dare ad esse risposte scontate. Dobbiamo, invece, tutti, fare un serio esame di coscienza. Tornando al brano evangelico del giorno delle Ceneri prendiamo molto sul serio l’invito di Gesù innanzitutto a domandarci se noi compiamo le opere della fede “davanti agli uomini”, cioè per apparire, far bella figura, ricevere approvazione e consensi, oppure perché ci crediamo veramente. Le parole di Gesù sono inequivocabili: “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli”.
E, come per tracciare un itinerario concreto di questa revisione di vita, Gesù indica tre situazioni emblematiche:
“Quanto è stato bello”? E in queste circo-stanze, domandiamoci, si respira un vero clima di preghiera o molto più semplice-mente quello di una sacra rappresentazione? C’è da dirci, perciò, che in Quaresima, dobbiamo tutti fare una seria verifica delle vita di preghiera, innanzitutto a livello per-sonale, ma poi anche comunitario ed ecclesiale nel suo insieme.
Buona Quaresima a tutti!
Vostro d.Luigi
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