LE CHIESE DELLA SETTIMANA SANTA
Chiesa della Passione
La chiesa rettoria della Passione fu edificata secondo un manoscritto del 20 giugno 1930. Nel 1874 sui ruderi del Palazzo, sede del Consiglio della Sapienza cittadina, grazie all’impegno del sacerdote don Pasquale Tonti e nasce per spontanea devozione del popolo al Sangue di Cristo. Infatti la chiesa prima di essere chiamata rettoria della Passione si chiamava chiesa oratorio del Preziosissimo Sangue e fu successivamente dedicata a Santa Chiara, la cui strada quasi adiacente è dedicata., era sede della Confraternita dell’Addolorata, che aveva il suo oratorio.
La devozione è legata alla Madonna dell’Addolorata, della quale una bellissima statua settecentesca è conservata all’interno della chiesa.,la Statua è della meta del secolo XVIII , e di matrice e artefice napoletano che esegui su committenza della Confraternita dell’Addolorata che aveva sede presso la Chiesa della Passione. La Vergine Addolorata nella tipologia abbastanza diffusa nell’Italia Meridionale legata com’è alla sacra rappresentazione della Passione e Morte di Gesù.
A voler fare un solo esempio basta confrontare l’analogo soggetto, anch’esso di autore napoletano, conservato nella Chiesa di San Domenico di Ruvo. La chiesa della Passione presenta due campane, nel bassorilievo sulla campana riporta l’effigie dell’Addolorata, con il cuore trafitto e si riferisce al mistero dei sette dolori di Maria e all’immagine venerata in chiesa, che risale al 1878, come indica il cuore in argento della Statua dell’Addolorata. Precedentemente al centro dell’altare vi era un crocifisso in cartapesta, che attualmente si trova nella parte destra dell’ingresso della chiesa, ora è presente nel altare centrale il Crocifisso del Prezziossimo Sangue di Gesù con due splenditi angeli con calici.
La devozione è legata alla Madonna dell’Addolorata, della quale una bellissima statua settecentesca è conservata all’interno della chiesa.,la Statua è della meta del secolo XVIII , e di matrice e artefice napoletano che esegui su committenza della Confraternita dell’Addolorata che aveva sede presso la Chiesa della Passione. La Vergine Addolorata nella tipologia abbastanza diffusa nell’Italia Meridionale legata com’è alla sacra rappresentazione della Passione e Morte di Gesù.
A voler fare un solo esempio basta confrontare l’analogo soggetto, anch’esso di autore napoletano, conservato nella Chiesa di San Domenico di Ruvo. La chiesa della Passione presenta due campane, nel bassorilievo sulla campana riporta l’effigie dell’Addolorata, con il cuore trafitto e si riferisce al mistero dei sette dolori di Maria e all’immagine venerata in chiesa, che risale al 1878, come indica il cuore in argento della Statua dell’Addolorata. Precedentemente al centro dell’altare vi era un crocifisso in cartapesta, che attualmente si trova nella parte destra dell’ingresso della chiesa, ora è presente nel altare centrale il Crocifisso del Prezziossimo Sangue di Gesù con due splenditi angeli con calici.
Chiesa di Maria SS. del Carmelo
La chiesa di Maria SS. del Carmelo è una delle chiese più antiche di Canosa, nella chiesa aveva sede dal 1845 sino al 1987 la Confraternita del SS. Sacramento che ogni anno organizzava la Processione della Madonna del Carmelo, di Santa Caterina, e del Gesù Morto, della Vergine Addolorata e del Reliquario del Legno Santo.
La facciata della chiesa presenta delle linee classiche e severe, era anche la chiesa dell’Ospedale Caduti in Guerra, che era in Via dei Carmelitani.
Il campanile restaurato nel 1980, ed è composto da quattro campane, una delle campane particolari è dedicata alla Madonna del Carmelo la più antica è dell’anno 1628, in quel’anno Canosa contava solamente 2.100 abitanti.
La volta che sovrasta l’altare maggiore è affrescata con l’immagine della Madonna del Carmine col Bambino. Nelle cappelle laterali sono ospitate le statue che escono nel giorno della processione dei Misteri, insieme al Cristo deposto e al Sacro Legno che appartengono alla chiesa dalla seconda metà del Settecento. La Chiesa del Carmine , lega a quello dell’Ospedale Vecchio di Canosa, dove era sede centrale della popolazione di Canosa.
La facciata della chiesa presenta delle linee classiche e severe, era anche la chiesa dell’Ospedale Caduti in Guerra, che era in Via dei Carmelitani.
Il campanile restaurato nel 1980, ed è composto da quattro campane, una delle campane particolari è dedicata alla Madonna del Carmelo la più antica è dell’anno 1628, in quel’anno Canosa contava solamente 2.100 abitanti.
La volta che sovrasta l’altare maggiore è affrescata con l’immagine della Madonna del Carmine col Bambino. Nelle cappelle laterali sono ospitate le statue che escono nel giorno della processione dei Misteri, insieme al Cristo deposto e al Sacro Legno che appartengono alla chiesa dalla seconda metà del Settecento. La Chiesa del Carmine , lega a quello dell’Ospedale Vecchio di Canosa, dove era sede centrale della popolazione di Canosa.
Chiesa Santi Biagio e Francesco
L’attuale chiesa dei SS. Biagio e Francesco si affaccia sull’attuale Piazza della Repubblica, esternamente la chiesa presenta una facciata moderna. In passato sulla pensilina esterna del sagrato erano collocate le statue dei due santi, distrutte dal terremoto del 1980. Inoltre la croce dell’originaria facciata della chiesa di San Francesco, demolita dopo il bombardamento del 1943, ora è collocata in Piazza Ferrara.
Nella antica Chiesa di San Francesco, c’era il convento di San Francesco che risale probabilmente al XIII-XIV sec., affidato ai frati francescani dei Minori Conventuali, chiamati precedentemente Frati Zoccolanti. La chiesa che i frati Zoccolanti edificarono era denominata Chiesa della Beata Vergine Immacolata, intitolata poi Chiesa di S. Francesco, nella chiesa era presente la giovane Confraternita Maria Santissima del Rosario, che organizzavano nel prime ore del Sabato Santo la Processione confraternale della Desolata, che era raffigurata con abito nero e mantello in stoffa, che con l’usura del tempo , fu rifatta da artisti ignoti leccesi.
Nel 1778 viene censito, vicino la chiesa dei Minori Conventuali, un oratorio della Confraternita di San Biagio. Nel 1943 le due chiese furono bombardate, successivamente ricostruite e unite, la chiesa fu modificata con uno stile architettonico rendendolo una prima chiesa di Canosa di stile moderno, la chiesa e la parrocchia fu affidata ai padri oblati di San Giuseppe di cui ricordiamo Padre Stefano Besozzi , che anche dedicata la corale che è diretta dal Maestro Mimmo Masotina.
La Chiesa nel suo altare maggiore, in marmo bianco pregiato, fu voluto e sostituito a quello mobile in legno, dal primo parroco Giuseppino Padre Stefano Besozzi, l’altare nel 1957 fu consacrato da Mons. Francesco Minerva , nell’altare maggiore troneggia il quadro raffigurante i Santi titolari della Chiesa S. Biagio e S. Francesco d’Assisi, ed al centro riportata la colonna su cui sovrasta la Vergine Immacolata. La Chiesa fu ricostruita nel 1951 sullo stesso suolo su cui sorgevano, separate le due Chiese S. Biagio e S. Francesco d’Assisi, che furono bombardate il 6 Novembre 1943.
All’annessa Chiesa, vi era il Convento dei Padri Francescani fino al 1813, poi fu usato come Municipio del Comune di Canosa. Nella Chiesa di San Francesco, nel lato destro della Chiesa vi è la nicchia della Statua della Vergine Desolata, una Statua in stile leccese, ed realizzata da artisti leccesi ed donata dal benefattore Giuseppe D’Elia nel 1953.
Il campanile della Chiesa di San Francesco, è composto da tre campane, tra le particolari quella di San Biagio ,della Confraternita di San Biagio , che è il protettore della gola e delle corde vocali.
Chiesa San Sabino
La Chiesa di San Sabino dalle prime notizie ed origini molto antiche, forse identificabili con la basilica di Santa Maria di età sabiniana (VI sec. d.C.) L’Edificio medievale, tuttora leggibile dopo l’ampliamento ottocentesco, si presenta con una pianta a croce latina, tre navate e cinque cupole. Caratterizzate che pur appartenendo in gran parte al suo rifacimento in età longobarda durante il ducato di Arechi II (fine VIII sec.), quando fu dedicata ai Santi Giovanni e Paolo, inequivocabilmente rievocando basiliche costantinopolitane. L’edificio appare dunque in bilico tra due mondi: l’Occidente longobardo e l’Oriente bizantino.
Il 1° agosto dell’800 il vescovo Pietro Grimoaldo qui traslò, dalla antica cattedrale di S. Pietro, le reliquie del santo vescovo Sabino, al quale la chiesa fu definitivamente dedicata dai Normanni nel 1102. Nel 1118 la chiesa ottenne l’importante titolo di Basilica Palatina dei Normanni.
Al suo interno preziosi elementi provenienti da edifici della Canusium di età romano-imperiale:sei monumentali colonne monolitiche in marmo verde antico, capitelli corinzi, marmi.
Nella cripta, al di sotto del presbiterio, una epigrafe ricorda la traslazione del corpus beati Sabini. E in bilico tra Occidente normanno e Oriente islamico sono le due straordinarie sculture romaniche dell’XI sec. : il pulpito di Acceptus (1050) e la cattedra di Romualdus (1079-1089).
Soprattutto quest’ultima ci rimanda ai fasti dei troni degli emiri saraceni: la monumentale struttura, decorata con aquile, maschere leonine, grifi e sfingi, è sorretta da due straordinari elefanti.
Al suo interno preziosi elementi provenienti da edifici della Canusium di età romano-imperiale:sei monumentali colonne monolitiche in marmo verde antico, capitelli corinzi, marmi.
Nella cripta, al di sotto del presbiterio, una epigrafe ricorda la traslazione del corpus beati Sabini. E in bilico tra Occidente normanno e Oriente islamico sono le due straordinarie sculture romaniche dell’XI sec. : il pulpito di Acceptus (1050) e la cattedra di Romualdus (1079-1089).
Soprattutto quest’ultima ci rimanda ai fasti dei troni degli emiri saraceni: la monumentale struttura, decorata con aquile, maschere leonine, grifi e sfingi, è sorretta da due straordinari elefanti.