LA PROCESSIONE DI MARIA SS. DELLA FONTE


La Processione della Madonna della Fonte, che si tiene ogni anno nella seconda Domenica di Pasqua, la Festa delle Primizie diventa un momento di aggregazione, anche per assaggiare le primizie della terra, un modo per dimenticare, anche se solo per poche ore, le preoccupazione quotidiane.

 
 

Da un paio d’anni, è stata ripresa l’antica tradizione che univa il culto della Madonna della Fonte alla presentazione delle primizie, legate al ciclo vitale, in tale circostanza è stata istituita una sagra dei prodotti della terra e l’icona, portata in processione per le vie della città, viene fatta sostare tra gli stand espositivi. A simboleggiare il legame con la festa agricola, alcuni fedeli portano pertiche ricoperte di fave, cibo fondamentale, quasi come il pane, fino in tempi recentissimi.

La celebrazione della Festa in onore della Madonna della Fonte sono testimoniati in periodo tridentino, in date diverse, dal documento del XI secolo. Attualmente nel periodo di Pasqua, la Madonna partecipa pienamente sia alla Passione del suo Figlio sia alla su Resurrezione. Maria è primizia, il primo frutto, dell’umanità nuova che rinasce dalla Pasqua. Non è caso la festa mariana è rimasta legata, nel tempo, a quella delle primizie della terra, una festa di rinascita e rinnovamento. Nel mondo antico, greco e romano, numerose sono le testimonianze di antiche feste agricole, che si celebravano all’inizio della primavera, per propiziare un buon raccolto e che la tradizione cristiana ha rivisitato, affidando ad un santo o alla Madonna la protezione delle messi, dalle quali dipendeva la vita della comunità. Erano feste organizzate spontaneamente dai devoti che, solo a partire dei Seicento, iniziarono ad essere organizzate dalle pubbliche amministrazioni che vollero così consolidare l’affidamento della città alla Madonna della Fonte. Una importante testimonianza lasciata dal Prevosto Tortora il quale riferisce che ogni anno, nel mese di aprile, i Canosini celebrano una festa solenne a spese della cittadinanza. L’immagine della Vergine era portata in processione ed era pregata sia privatamente che in tridui pubblici, quasi un annuncio, un invito alla primavera.

 
 

Nella Festa delle Primizie, come viene descritta dal Francesco M. Chiancone : “…Otto giorni dopo, domenica in Albis, processione della Madonna della Fonte, quasi un annunzio, un inno, un invito alla primavera. Trofei ricchi di verde di fiori, dei primi frutti dei campi, baccelli di fave e di piselli, rametti con piccole mandorle verdi, tenerissime, gustose nell’acerbo sapore del mallo e del seme bianco, gelatinoso, lunghi nastri multicolori raccolti ad un esterno da una coccarda in cima alla pertica che inalberava il trofeo. Le robuste braccia di un contadino reggono la pertica che inalbera come uno stendardo. I portatori si dispongono ai lati del Capitolo Cattedrale che procede l’immagine sacra e, quelli più ricchi e più belli, ai fianchi dell’immagine stessa. La processione si snoda, seguita dalla banda e da fedeli, per le solite strade gloria di sole primaverile…”

 
 

La memoria di Maria SS. della Fonte è una ricorrenza molto sentita in città, i fedeli anche afflitti da mille guai continuavano ad andare numerosi in Cattedrale per le celebrazioni liturgiche. Molte testimonianze orali raccolte tra gli anziani del paese si evince che, ancora fino alla metà del ‘900, il giorno della festa era considerato solenne e nessuno voleva mancare alla messa e processione di mezzogiorno.

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